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fredgil

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"In kayak" di Francesco Salvato... una bella sorpresa
* il: Dicembre 11, 2016, 12:47:28 am *
Ho finito la lettura del libro di Checco, “in Kayak, la mia storia”.
 L’ho letto in tre tratti: qualche pagina  alla serata del CCM durante un film un po’ troppo lungo e lento per i miei gusti; la metà in treno tra Milano e Nantes; la fine ieri a 2000m di fronte al Monte Rosa, ideale per assaporarlo al massimo.
Anche se ci frequentiamo da oramai quasi 30 anni, non conoscevo “bene“   Checco. Siamo quasi coetanei, abbiamo insegnato insieme alla Scuola di Canoa della Valsesia (con qualche epica serata sulla sponda di fronte ….) e sceso pochissimi fiumi insieme.  Qualche incontro  sul Sesia, uno degli ultimi quando era impegnato a condurre un corso sulla sicurezza a Vocca… e sono passato davanti al suo gruppo di corsisti senza casco ; l’avevo dimenticato e mi ricorderò sempre la sua faccia mezza sconcertata, mezza divertita mentre cercavo di balbettare qualche parola di scusa . Niente di più, anche se l’ho sempre considerato come il miglior canoista italiano della sua –mia – generazione.
Comunque, ho comprato “In Kayak, la mia storia”, senza crederci, un po’ con un senso di obbligo nei confronti di un canoista senz’altro bravo e di fama, pensando che probabilmente cercava nell’edizione qualche entrata finanziaria per compensare gli incerti ed irregolari guadagni procurati dal fiume. Poi i libri “di canoa” sono cosi rari…
Dalle prime pagine, ho capito che, ex-elettricista e diplomato ISEF, Checco dimostra una capacità fuori del comune per scrivere e trasmettere emozioni, sentimenti, racconti e ricordi. E non solo per lettori canoisti, il gergo tecnico degli sport di acqua mossa è ridotto allo stretto necessario, mentre la descrizione delle spedizioni, dei fiumi, della gente incontrata, i momenti di riflessione e di meditazione dovrebbero sconvolgere qualsiasi lettore.
Continuando la lettura ho anche capito quanto poco conoscevo la “storia della vita” di Checco. Una vita che valeva la pena di essere raccontata, perché il sentiero che ha seguito è pieno di “sliding doors”, le sue spedizioni sono trascritte con uno stile avvolgente, puro e netto come una linea d’acqua su una rapida di quinto. Le sue “prime”, “la Sesia Total Run”, la Via dell’Acqua, ed il Gran Final (del libro) sul Langu Khola sono tante avventure eccezionali che rendono questa vita di canoista (e non solo) unica.
Tanti, quasi tutti i racconti ed episodi sono accompagnati di qualche riga di riflessione, che tocca quasi alla filosofia: atteggiamento in momenti critici vicino alla morte ; padronanza della sofferenza fisica a 5.000m di altitudine ; salvaguardia del pianeta e  distruzione dei fiumi; amicizia e “vita che cambia”. Un capitolo mi ha particolarmente toccato :“perché sei cosi bella”; solo tre pagine di intensa poesia in prosa all’elemento Acqua, con sintetica e profonda analisi dell’essenza filosofica della mente del canoista.
Il libro offre anche – ovviamente – un atlante geografico per il canoista, ci invita al viaggio, al sogno, a scoprire la prossima “Cata-Mandù” dove piantare tenda e pagaia … La spedizione sul Langu Khola con imbarco a 4.600m – altezza della Capanna Margherita sul Rosa ! – significa per me l’ultima frontiera mai varcata in canoa.
 L’unica mia riserva – del tutto personale – riguarda la passione dello scrittore per le discese – sempre ardue e belle – in solitario. “Lo capisco”, ma l’essenza stessa, la segretezza di una discesa in solitaria dovrebbe rimanere … segreta, appunto. Come è possibile prendersela con se stesso per non avere dato assistenza sufficiente ad un compagno (“non c’è foto che vale l’incolumità di un compagno”), poi scendere fiumi di V o VI grado da solo…  e raccontarlo ? “Pagaiare da soli e vicini al proprio limite” è un’indicazione   che sembra poco consone con l’immensa capacità e passione didattica dell’autore.
Per il resto, nessuna negatività in questo libro, nessun rimpianto (tranne che per i fiumi morti, come il Bio Bio… o per l’attuale eccesso di informazione), tantissima energia, tantissima spinta ad agire ed a pagaiare, con un’enorme carica a diffondere questa passione nostra.
 Grande libro, grande passione, grande Checco !
Fred

maurizio bernasconi

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Re:"In kayak" di Francesco Salvato... una bella sorpresa
* Risposta #1 il: Dicembre 13, 2016, 08:42:56 pm *
Finalmente ho ricevuto il libro di Francesco domenica sera e l'ho divorato tra ieri e oggi. Mi mancano le ultime dieci di pagine che tengo per dopocena, per addormentarmi col respiro del fiume. La bella recensione di Fréderic potrebbe costituire lo spunto di un'elaborazione collettiva sul canoismo d'alto corso, infatti i contenuti e le informazioni ricchissime del libro non possono essere riassunti in una pagina. E' il grande canoismo non solo italiano che scorre nelle pagine. Vengono in primo piano molti personaggi che lo hanno accompagnato nelle sue spedizioni extraeuropee e che potrebbero contribuire, dare il loro punto di vista, rievocare, arricchire la storia. Francesco ha disceso alcuni fiumi che per fortuna molti di noi hanno conosciuto, ma soprattutto, per sua somma elettrica felicità, anche moltissimi altri che noi abbiamo solo sognato e altri ancora che la maggioranza preferirebbe evitare credo anche in fase onirica. Vengono di getto mille considerazioni sul coraggio e la forza profusi nelle centinaia di discese sui fiumi più belli e grandi del mondo.  Lasciano ammirati la tenacia e l'entusiasmo (davvero nel senso in en-theos: in dio, con dio), e la resistenza nel sopportare alcune peripezie e accidenti davvero tosti. L'attenzione è sempre rivolta alla bellezza del corso d'acqua che viene descritto efficacemente anche a beneficio di chi non ha visto mai. Il libro è scritto con sveltezza e brio. Non so come abbia potuto Salvato ricordare gli episodi più o meno lontani nel tempo per dar loro oggi tale precisione di dettaglio e realismo degli stati d'animo. La maturazione dell'uomo si afferma via via con successive coerenti scelte scempre lontane dal recinto del confortevole. Nella furia di una prima lettura avvincente, si rischia di perdere la profondità di molti passi dove il racconto si dilata in riflessioni mature e introspettive, che emergeranno mi sa nella rilettura indispensabile. 
"IN KAYAK La mia storia" Francesco Salvato  234 pagine, 14 pagine con foto b/n  20 euro
Edito evidentemente in proprio. Per trovarlo, mi sa che dovrete contattare l'autore oppure un libraio capace. Oppure Francesco stesso ci dirà come fare.

Francesco Balducci

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Re:"In kayak" di Francesco Salvato... una bella sorpresa
* Risposta #2 il: Dicembre 14, 2016, 10:22:42 pm *
Ho letto il libro di Francesco Salvato in aereo tornando dalla spedizione canoistica in Malesia, ancora ebbro di fiumi.Quale occasione migliore per assaporare lo scritto? La lettura è stata avvincente in un crescendo di pagine intrise di vita, di avventura, di acqua. E' la storia di un uomo, Checco, che non conoscevo a fondo. Un uomo che si è messo coraggiosamente nudo sin dalle prime righe. La storia di un bimbo che sogna e cresce libero, diventando protagonista della sua esistenza. La storia di un grande appassionato di fiumi e di kayak. Il libro è scritto con stile incalzante, vivace e variegato, con una inusuale e piacevole ricchezza di aggettivi che personalmente prediligo. Nello scarno panorama di narrativa in tema fluviale, il libro di Salvato si distingue per eleganza descrittiva, fluidità grafica e intensità emotiva. Mi complimento pubblicamente con l'autore e consiglio l'acquisto a tutti i canoisti per conoscere aspetti, talvolta disattesi e misconosciuti, del nostro mondo.